L’ASSISTENTE 2.0
“L’assistente 2.0 perfetta? Laureata, poliglotta e smart Ma col vestito giusto”
Il racconto di come il ruolo dell’assistenza di direzione si è evoluto negli anni e di quali sono le caratteristiche richieste oggi. Dalla conoscenza delle lingue al perfetto dress code adatto ad ogni circostanza.
Perché Alessandra Boaro, consulente di immagine di Secretary.it e Founder di «Style for success» lo dice chiaro: «La reputazione del capo passa anche attraverso l’immagine della segretaria»

Un articolo redatto da Serena Coppetti per Il Giornale.
Se dunque la premessa è d’obbligo – l’abito dipende sempre dal contesto – la regola è una: l’apparenza non inganna. Perchè con la sua prima stretta di mano l’assistente, che sia «personal», «executive» o «manager assistant» è il biglietto da visita del capo e quindi dell’azienda.
Alessandra Boaro, consulente di immagine di Secretary.it e Founder di «Style for success» lo dice chiaro: «La reputazione del capo passa anche attraverso l’immagine della segretaria».
E allora per cominciare, la scelta del colore dell’abito è fondamentale.
Il blu apre tutte le porte, meglio se nella sua sfumatura navy. «Trasmette fiducia, affidabilità e trasparenza. Ed è un colore che va bene per quasi tutte le culture», spiega. Apprezzato dagli asiatici (che comunque preferiscono i colori polverosi, più chiari), rientra nei canoni del dress code formale per il mondo arabo insieme al nero e al marrone. Meglio del nero che «tende ad annullare chi lo indossa», o del grigio «neutro e neutrale, più da giorno che da sera», il blu esalta la personalità e stimola la relazione. Il rosso, invece, la accelera, «dopo 2/3 ore è facile che ci arrabbiamo…». Il capo indispensabile è la giacca, «che arriva alle ossa del bacino e con un fitting adatto alla propria figura».
Vietati i pantaloni stretch, ammesse gonne e abiti mai sopra al ginocchio e con maniche a tre/quarti. Il jeans, mai. Solo nell’americano «casual friday», ma eventualmente con una camicia importante e scarpa col tacco.
Scarpe. Meriterebbero un capitolo a parte. C’è anche chi ci ha scritto un libro (nel box a fianco). L’esperta non ha dubbi: tacco mai sotto i 5 centimetri mai sopra gli 8. Sandali vietati, la decolleté va sempre bene, così come il colore nude. Calze mai sopra i 20 danari.
Anelli e bracciali non devono mai ingombrare la mano destra che deve essere libera di salutare, indicare, sfogliare… Per questo la segretaria perfetta porta borse e orologi a sinistra. Se non è mancina, ovviamente.
Una cosa non cambia mai. Ed è il buonsenso. Da declinare in tutte le sue sfumature.
